Il 31 dicembre 2019 ha segnato per sempre le vite di tutti. La Cina annuncia al mondo che vi sono molti casi di una strana polmonite. Dopo poche settimane, il mondo l’ha chiamata pandemia di Coronavirus (Covid-19). Le nostre latitudini non sono state risparmiate; gli esperti dicono che bisogna chiudere tutto. La percezione è quella di non vivere più. Le attività quotidiane si fermano, l’economia si arresta quasi di colpo, Lugano sembra una città fantasma. Tutto è cambiato.
I rapporti sociali ed umani si stanno frantumando. La difficoltà di sentirsi chiusi ed in trappola da qualcosa che conosciamo ancora poco, sta causando una disgregazione sociale che difficilmente verrà ricomposta. Più il tempo trascorre più queste ferite sociali ed umane si allargano. Dopo più di un anno le nostre esistenze sono mutate sensibilmente. Per le piccole e medie imprese, i liberi professionisti, i commercianti della nostra città ed il mondo della ristorazione i tempi sono estremamente duri. Gli aiuti arrivano a singhiozzi e l’economia a tutti i livelli è stagnante.
Lugano è la locomotiva cantonale ed è quanto mai necessario che riparta. Non sono un medico, ma porto la mia opinione di cittadino comune. Le chiusure di bar e ristoranti e delle attività economiche non hanno certamente diminuito i contagi e non hanno arrestato la pandemia; tuttavia l’effetto è stato invece quello di mettere in ginocchio molti concittadini luganesi che non solo resteranno chiusi oggi, ma non riapriranno mai più!
Più investimenti, meno sprechi di denaro pubblico ed una maggiore lungimiranza nella conduzione della cosa pubblica dovrebbero, soprattutto in questo periodo, guidare la classe politica. Non si può più aspettare! I luganesi non possono più attendere! Fino ad oggi la politica non ha dato risposte concrete e non ha fornito una linea chiara su come uscire dalla situazione statica in cui ci troviamo tutti.
Lo abbiamo visto; l’UDC con i propri Consiglieri Nazionali, Gran Consiglieri e Consiglieri Comunali si è battuta e si sta battendo per dare risposte reali e definite a chi chiede quando tutto questo finirà. Ed in questo solco si inserisce il mio pensiero.
La mia idea di politica comunale è molto semplice: pragmatismo, soluzioni, ripresa dell’economia attraverso le riaperture delle piccole e medie imprese, dei commerci e della ristorazione (con le dovute norme di igiene accresciute e distanziamento). Di parole ne sono state spese molte, così come l’inchiostro è stato versato a fiumi, ma di soluzioni non ce ne sono state date. Adesso dobbiamo dare risposte!
Insieme a voi possiamo farcela. Ripartiamo insieme!

Ezio Croce
Candidato UDC in Consiglio comunale
Lista UDC-UDF n° 9