La Lugano che vorrei

La Lugano che vorrei è quella che in questa legislatura è in grado di pianificare, approvare e magari già iniziare e pure terminare i lavori di riqualifica del polo sportivo eventi (stadio), il polo congressuale (conza), la riattivazione dei voli di linea dall’aeroporto di Lugano e la riqualifica del lungo lago così come una rete tram treno cittadina. Questi sono alcuni dei progetti importanti, quelli che contano e fanno la differenza. Invece agli occhi del semplice cittadino appare inspiegabilmente un accanimento verso i veicoli privati, una moria di posteggi pubblici, delle linee di demarcazione per sedicenti piste ciclabili disegnate dall’oggi al domani e talvolta pure in controsenso rispetto alla marcia delle automobili. Sì alla mobilità lenta e sì a mezzi pubblici più efficienti, ma non a scapito della mobilità privata. La viabilità e i trasporti pubblici sono fondamentali in qualità di servizio per convincere la gente a vivere in città e persuadere le aziende ad insediare i propri uffici nel centro cittadino. Purtroppo, la realtà è un’altra con i prezzi di affitti per spazi commerciali e ad uso abitativo che non accennano a diminuire, un tasso di sfitto alto che genera anno per anno una diminuzione della popolazione in favore della periferia.

Credo in Lugano, nella sua gente e soprattutto in una nuova crescita con un benessere che deve tornare in favore del ceto medio nonostante la sfida della lotta alla pandemia.

Per poter realizzare i progetti menzionati inizialmente servirebbe un cambio di paradigma tra le forze politiche del legislativo e un dialogo maggiore con l’esecutivo. Collaborazione, lungimiranza, rispetto tra i partiti, collegialità e soprattutto una risolutezza che punti a sviluppare progetti di comune accordo evitando in ogni modo scontri ideologici che posticipano le opere pubbliche di cui la città ha fortemente bisogno.

Bisognerebbe tornare a rimettere al centro dell’attenzione il cittadino, offrendo servizi al passo con i tempi, con tanta tecnologica anche nel settore pubblico. Questo senza dimenticare il servizio di prossimità per le persone anziane meno avvezze alla tecnologia.

I giovani sono la chiave del futuro, penso al nuovo campus che porterà sapere, scambi culturali e tanti giovani. Diamo sì la possibilità di studiare in Ticino, ma soprattutto puntiamo a dare la possibilità e magari anche a premiare le aziende locali che assumono gente indigena che ha scelto di vivere, stabilirsi, spendere e crescere nella grande Lugano.

Moreno Casera
Candidato UDC in Consiglio comunale
Lista UDC-UDF n° 9

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